INTERROGAZIONE n. 51 del 03/05/2022
Chiusura degli stabilimenti delle Terme Luigiane.

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- le acque termali costituiscono un bene pubblico, classificate tra i “beni patrimoniali indisponibili”, possono appartenere soltanto allo Stato o a una Regione, mai a un soggetto privato e sono sottoposte a uno specifico regime autorizzatorio e concessorio;
- le Terme Luigiane sono la più antica stazione di cura termale della Calabria. Le acque delle Terme Luigiane sorgono nella vallata del fiume Bagni, a pochi chilometri dal mare, nei comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa, in provincia di Cosenza, hanno caratteristiche uniche nel loro genere, seconde per il contenuto di zolfo in Europa e sono utilizzate per cure mediche specialistiche relative a patologie reumatiche, respiratorie, ginecologiche, dermatologiche e otorinolaringoiatriche, con le modalità dei bagni in vasca e/o piscina, delle fangature e delle cure inalatorie, erogate in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Per le loro speciali caratteristiche, le acque delle Terme Luigiane sono classificate al livello qualitativo 1° Super dal Ministero della Salute;
- la materia delle acque termali è disciplinata in Calabria dalla legge regionale n. 40/2009, dal regolamento n. 3/2011 e dalla delibera di Giunta regionale n° 183 del 26/04/2012;
- l’articolo 54, comma 3 del regolamento n. 3/2011 stabilisce che “per le acque minerali e termali, -omissis- l’entità del contributo annuo da corrispondersi all’autorità competente è stabilita nella misura risultante dalla normativa regionale vigente”;
-la Regione Calabria ha fissato i canoni di concessione per tutte le acque termali calabresi mediante delibera di giunta regionale n. 183/2012 che prevede un corrispettivo commisurato alla superficie della concessione ed un corrispettivo commisurato al fatturato derivante dalla gestione dei servizi termali;
-la Regione Calabria, con Decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019, ha disposto la trasformazione della concessione mineraria delle Terme Luigiane in favore di Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese da perpetua in temporanea, fino al 29 aprile 2036, rinviando ad un successivo provvedimento, l’autorizzazione alla riperimetrazione della concessione mineraria. Considerato che: - fino alla stagione termale 2020 la gestione delle Terme Luigiane è avvenuta mediante la concessione delle sorgenti termali ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese e la subconcessione all’ente gestore SATECA SpA, che ha gestito – fattispecie unica nell’Europa continentale – un compendio termale per oltre 80 anni, impiegando circa 100 unità lavorative e erogando annualmente circa 500.000 prestazioni sanitarie per più di 20 mila curanti, con 35 mila presenze negli alberghi della zona, nell’ultimo anno di regolare attività, di cui il 60% calabresi ed il 40% extra regionale;
- i beni facenti parte del compendio “idrotermale” (non solo la sorgente termale ma anche aree su cui insistono immobili, fabbricati, spazi verdi, etc.) risultano essere in uno stato di degrado. La società sub-concessionaria ha, da molto tempo, costruito un nuovo stabilimento fuori dall’area di compendio ove esercitava tutte le attività;
- la scadenza del contratto di sub-concessione tra comuni e SATECA è avvenuta il 16 aprile 2016. I comuni avevano l’obbligo di individuare il sub-concessionario con una procedura di evidenza pubblica per garantire la parità di trattamento ai partecipanti. Con un Protocollo d’intesa del 10 aprile 2016, stipulato tra comuni e SATECA, e con la condivisione della Regione Calabria, si è convenuto che nelle more che i comuni svolgessero la procedura di evidenza pubblica per la scelta del sub-concessionario, proseguisse la gestione di SATECA, per garantire la continuità delle prestazioni sanitarie ed i livelli occupazionali. Tale modalità di gestione del “periodo transitorio” è stata confermata con un Verbale di accordo sottoscritto tra le parti, e condiviso dalla Regione Calabria, l’8 febbraio 2019, dinanzi al Prefetto di Cosenza. In questo Verbale è stata indicata la scadenza del “periodo transitorio”, di gestione delle terme da parte di SATECA, al 31 dicembre 2020, prevedendo che se le procedure di trasformazione della concessione e di nuova selezione del sub-concessionario “dovessero eccedere il termine del 31/12/2020, ai fini di evitare soluzione di continuità aziendale, le attività di SATECA SpA proseguiranno fino all’effettivo subentro del nuovo sub-concessionario nella gestione del servizio”;
- i Comuni concessionari, nel novembre 2020, hanno approvato il “Regolamento per i contratti di utilizzo delle acque termali delle ‘Terme Luigiane’ dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese” e hanno provveduto a interrompere l’erogazione delle acque termali agli impianti privati della SATECA. A marzo 2022 è stato approvato lo schema di convenzione fra i Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese per la gestione delle funzioni e dei servizi nell’ambito del compendio delle Terme Luigiane;
- il TAR della Calabria, in data 13 ottobre 2021, con sentenza n. 1949, si è espresso in merito ai quattro ricorsi avanzati dalla SATECA contro i Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, concessionari delle acque termali, e la Regione Calabria, che ne è invece proprietaria. Il Tar, in sostanza, pur riconoscendo la legittimità della posizione dei Comuni, ha accolto uno dei ricorsi avverso l’acquisizione coattiva dei beni e delle sorgenti, esercitata dai due enti nei confronti della SATECA, bocciando gli altri tre. Il Tar ritiene che il servizio sanitario offerto dalla Terme Luigiane debba avere continuità, in virtù dei benefici pubblici, anche in riferimento ai livelli occupazionali, invitando le due amministrazioni comunali al ripristino della piena funzionalità del servizio termale attraverso l’erogazione dell’acqua delle sorgenti secondo le regole che vigevano in funzione dell’accordo raggiunto l’8 febbraio 2019 presso la Prefettura di Cosenza;
- gli stabilimenti delle Terme Luigiane sono chiusi dal 31 dicembre 2020, perché anche dopo la sentenza del Tar i Comuni concessionari e la società sub-concessionaria non sono riusciti a mettersi d’accordo sui nuovi canoni, pertanto l’erogazione delle prestazioni sanitarie specialistiche, anche in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, è interrotta. Tenuto conto che: - la chiusura degli stabilimenti termali azzera il fatturato per servizi termali che costituisce uno dei parametri per la determinazione del canone di concessione da pagare alla Regione Calabria, ai sensi della delibera di giunta regionale n. 183/2012, e pertanto, la chiusura degli stabilimenti termali determina una minore entrata per il bilancio regionale;
- il servizio termale è costituito da prestazioni sanitarie ricomprese nei livelli essenziali di assistenza, pertanto l’interruzione del servizio ha anche notevoli implicazioni per la salute dei cittadini che non potendo ricevere le cure presso gli stabilimenti delle Terme Luigiane, sono costretti a rivolgersi ad altre strutture oppure a rinunciare alle cure;
- la chiusura delle Terme Luigiane ha provocato la perdita del lavoro per centinaia di persone che negli anni scorsi erano direttamente impiegati negli stabilimenti termali e conseguenze negative economiche, sociali e turistiche per tutta la Calabria ed in particolare per la zona del Tirreno cosentino;
- la chiusura delle terme graverà sui bilanci dei Comuni concessionari, sia in termini di spese di manutenzione delle stesse terme, sia in termini di mancati introiti dei canoni del compendio termale, sia per la drastica riduzione delle entrate relative all’imposta di soggiorno, che derivano dalle strutture alberghiere termali. Preso atto che: - i Comuni concessionari non hanno finora svolto le procedure concorsuali ad evidenza pubblica, trasparenti, non discriminatorie, nonché tali da assicurare la parità di trattamento ai partecipanti per la individuazione del nuovo sub-concessionario, per la gestione delle Terme Luigiane;
- a marzo 2022 il Presidente di Regione ha annunciato che è allo studio una soluzione del problema, tramite l’acquisizione delle azioni della Sateca da parte della finanziaria regionale Fincalabra, con lo scopo di creare una rete sinergica termale regionale. “Speriamo ci siano importanti novità - ha detto il Presidente Occhiuto - perché la stagione termale è alle porte e io vorrei che si potesse svolgere nel migliore dei modi”. La soluzione individuata, però, necessariamente richiederà lunghi tempi di concertazione e, vista l’assenza di atti e notizie dopo l’annuncio sulla stampa, al momento, l’ipotesi più probabile, resta quella che vede le Terme Luigiane chiuse per la terza estate consecutiva. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
1. quali iniziative urgenti e necessarie intenda assumere per la riapertura degli stabilimenti delle Terme Luigiane già dalla stagione 2022, per la rapida riattivazione delle prestazioni sanitarie specialistiche erogate e per il ripristino dei livelli occupazionali esistenti fino alla stagione termale 2020;
2. se ed in che modo intenda adoperarsi, nell’ambito delle proprie funzioni di indirizzo e controllo amministrativo, affinché sia svolta nel minor tempo possibile la procedura di evidenza pubblica per selezionare il nuovo ente gestore delle Terme Luigiane;
3. l’entità delle somme incassate annualmente dalla Regione Calabria derivanti dalla concessione delle Terme Luigiane, per gli anni dal 2011 al 2020;
4. se ed in che modo intenda modificare le tariffe relative alle concessioni termali;
5. lo stato di avanzamento della procedura finalizzata ad autorizzare la riperimetrazione della concessione mineraria delle sorgenti termo-minerali delle Terme Luigiane, prevista dal Decreto dirigenziale n. 16199/2019;
6. se ed in che modo intenda valutare la sussistenza dei motivi di decadenza della concessione nei confronti dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, in mancanza di un progetto di sviluppo della stazione termale, o qualsiasi altra iniziativa di indirizzo e controllo, finora totalmente assente, volta a tutelare un patrimonio che dovrebbe essere protagonista dell’offerta sanitaria e turistica della nostra regione.

Allegato:

03/05/2022
D. TAVERNISE